ANNIVERSARI POP

C’ERA UNA VOLTA IL CANTASTAMPA

Il “festival fantasma” che 60 anni fa unì Gianni Morandi e Lucio Dalla

SCOMPARSA DALLE TECHE RAI LA STREPITOSA RASSEGNA DI TUTTE LE SUPERSTAR DELLA MUSICA CHE CANTAVANO BRANI SCRITTI DAI PIÙ FAMOSI GIORNALISTI ITALIANI. DA GINO PAOLI A GIORGIO GABER, DA SERGIO ENDRIGO A LITTLE TONY: CANZONI RIMASTE INEDITE E SEGRETE.

(pubblicato da Huffpost, 4 agosto 2024)

Il trofeo Cantastampa.

Il trofeo Cantastampa.

Giornautori. Il termine era terribile ma l’idea sembrava destinata a sicuro successo. Grandi firme del giornalismo in sostituzione dei parolieri nella confezione di brani eseguiti dai più famosi cantanti italiani. Fu così che 60 anni fa due “giornautori” di ”Il Resto del Carlino” – Gianni Castellano e Giorgio Martinelli – tennero a battesimo il sodalizio artistico tra Gianni Morandi e Lucio Dalla. Per l’iniziativa era stato coniato il titolo di Cantastampa, consistente in un paio di serate registrate nella seconda metà di luglio nel faraonico giardino dell’allora Casinò di Taormina per il programma nazionale (oggi Rai 1) condotto da Corrado in onda mercoledì 12 agosto 1964.
In cartellone c’era il Gotha della canzone italiana, dalla vecchia guardia Nilla Pizzi, Carla Boni, Gloria Christian, ai giovani già affermati Giorgio Gaber, Gino Paoli, Sergio Endrigo, Umberto Bindi, Little Tony, Gianni Meccia, Jimmy Fontana, Ricky Gianco e diverse altre voci della hit parade nazionale.
A sostituire i vari Calabrese, Mogol e Migliacci erano stati chiamati i giornalisti dei quotidiani e periodici più autorevoli, alcuni dei quali sarebbero diventati volti popolari della televisione come il primo dei tele-difensori dei consumatori Antonio Lubrano, il primo dei tele-gastronomi Vincenzo Buonassisi o Giuseppe “Joe” Marrazzo, pioniere delle inchieste video sulla criminalità organizzata che scrisse per il Cantastampa le parole di “Stanotte ti parlerò” brano musicato da Romano Mussolini e interpretato da Nando Pucci Negri, ovvero il figlio e il genero del duce del fascismo.

L’incontro artistico tra Dalla e Morandi

Pochi giorni prima del Cantastampa Gianni Morandi si era aggiudicato la terza edizione del Cantagiro con “In ginocchio da te”. C’era anche Lucio Dalla in quel Cantagiro: un esordio da voce solista con la canzone “Lei (non è per me)” passato alle cronache per l’unanime disapprovazione del pubblico che in ogni tappa lo bersagliò di fischi e lanci di ortaggi. Ma il primo con l’ultimo dei classificati avevano comunque stretto un’amicizia destinata a durare quasi mezzo secolo, fino alla scomparsa di Lucio. Proprio durante il Cantagiro la coppia aveva impostato la canzone che Gianni eseguì al Cantastampa: s’intitolava “Un amore sbagliato”, parole dei “giornautori” Castellano e Martinelli, musica di Dalla e Morandi.
Di quella canzone come delle altre 24 confezionate da illustri giornalisti assieme a noti compositori per i cantanti all’epoca più celebri non esiste traccia. Nessuno di quei brani fu inciso: sono rimasti inediti i lavori di Giorgio Gaber, Sergio Endrigo, Gino Paoli, Little Tony e il resto dell’élite degli anni d’oro della discografia nazionale. E la serata trasmessa il 12 agosto 1964 sulla rete principale della televisione, condotta da un beniamino del pubblico come Corrado e diretta da Fernanda Turvani una delle prime registe donna, non è rintracciabile negli archivi della Rai: il filmato è andato irrimediabilmente perduto.
Il Cantastampa, insomma, nonostante l’impareggiabile affollamento di nomi prestigiosi, è una sorta di festival fantasma.

Inedito anche il brano di Mia Martini

L’originale manifestazione musicalgiornalistica era stata ideata da Sandro Delli Ponti, a sua volta giornalista di “Il Resto del Carlino”, con la collaborazione dell’impresario Gianni Ravera, animatore di tutti i megaspettacoli musicali, dal Festival di Sanremo a quello di Castrocaro, dal Disco per l’estate alla Gondola d’oro.
Partito in sordina a Rimini nel luglio del 1963, sempre presentato da Corrado ma senza gli onori delle telecamere, il Cantastampa aveva tuttavia radunato già in quella prima edizione compositori importanti, da Ennio Morricone a Pino Donaggio, abbinati a dinamici giornalisti, da Maurizio Costanzo esordiente autore di Radio Rai a Franco Moccagatta conduttore sei anni dopo di “Chiamate Roma 3131”, prima trasmissione radiofonica aperta alle telefonate degli ascoltatori. Giorgio Martinelli di “Il Resto del Carlino” e il musicista Carlo Alberto Rossi avevano scritto il brano “You are my boy” interpretato da Mimì Berté, primo nome d’arte (e autentico cognome) di Mia Martini. Canzone rimasta inedita come le altre di quell’edizione, con la sola eccezione di “Io so’ geluso” composta da Renato Rascel con il testo di Marcello Zanfagna, giornalista della Rai e in seguito parlamentare del Msi, per la voce del melodico napoletano Alberto Berri, pubblicata su 45 giri.

L’anno del “Casinò proibito” di Taormina

Quello del 1964 doveva essere il Cantastampa del lancio ufficiale. A Taormina il Parco degli ulivi del Casinò Kursaal (inaugurato nel 1963 e chiuso nel 1965 da un’ordinanza del questore di Messina contro il gioco d’azzardo) ospitava telecamere, “giornautori”, le star della canzone italiana e due superstar internazionali, Gene Pitney e Françoise Hardy.
In quella circostanza l’organizzazione non si fece mancare nulla: una giuria di 200 critici premiò con il Trofeo Cantastampa Mina e Sergio Endrigo (selezionati quali migliori cantanti italiani), Gino Paoli (miglior compositore), Mogol (miglior paroliere), Ennio Morricone (miglior direttore d’orchestra), la RCA Italiana (migliore casa discografica), le trasmissioni televisive “La fiera dei sogni” di Mike Bongiorno e “Canzoniere minimo” di Giorgio Gaber e l’appuntamento radiofonico di maggior successo in quell’anno: “Dribbling” condotto sul secondo programma della radio da Enzo Tortora.

Tutta colpa dei giornalisti

Insomma c’erano tutti gli elementi per accedere al trionfo. Fu invece un flop mortificante. Disinteresse generale: lo spettacolo annoiò il popolo dei teleutenti. Tutta colpa dei giornalisti, si disse, che per trasformarsi in parolieri avevano posto la condizione di non mettere in gara le proprie opere dell’ingegno: nessuno voleva uscire sconfitto. Senza una classifica, senza vincitori e vinti, il programma evidentemente aveva perduto il richiamo fondamentale. L’esito avvilente indusse gli organizzatori a non ripetere l’anno successivo l’esperienza.

Solo donne e capelloni inglesi

Il Cantastampa tornò nel 1966, a San Benedetto del Tronto, con uno spazio televisivo meno rilevante: in seconda serata sul secondo canale, giovedì 1 settembre e la conduzione di Isabella Biagini assieme al maestro Enrico Simonetti. Fu una rassegna dominata dalle donne, con 21 canzoni interpretate da voci femminili, da Anna Identici a Wilma Goich, e soltanto una affidata a maschietti: il gruppo inglese The Rokes. Tra i giornalisti chiamati a scrivere il testo dei brani c’erano anche Emilio Fede, all’epoca inviato del “Radiocorriere Tv” e Salvatore Biamonte di “Il Giornale d’Italia”, in seguito assistente del direttore generale della Rai Biagio Agnes. The Rokes fecero eccezione non soltanto perché unici uomini sul palco ma anche perché la loro canzone “Che mondo strano” composta da Shel Shapiro con il testo di Sergio Modugno, giornalista del settimanale “Big”, fu una delle sole due incise e pubblicate di quell’edizione del Cantastampa. L’altra è “Emme come marito” scritta da Carlo Giovetti di “Il Giorno” con la musica di Virgilio Braconi per la voce di Eliana De Rosi.

Quando Cocciante era Conte

Ci fu un quarto Cantastampa, l’ultimo, due anni più tardi: andò in onda da Trento, sempre in seconda serata e sul secondo canale, martedì 12 novembre 1968. Alla conduzione era tornato Corrado: tante stelle tra gli ospiti d’onore, Shirley Bassey, Sylvie Vartan, Dalida, Caterina Caselli, Sergio Endrigo, i Camaleonti, ma tutte nuove leve a interpretare le canzoni. Con uno solo di quei cantanti destinato a entrare nell’empireo musicale: Riccardo Conte che due anni dopo avrebbe cambiato il cognome in Cocciante. Conte-Cocciante interpretò “So di una donna”. Curiosa coincidenza: a quella stessa edizione partecipò Paolo Conte, come compositore del brano “Un piede”, testo di Vincenzo Buonassisi del “Corriere della Sera”, interpretato da Anna Maria Rame in sostituzione dell’interprete ufficiale Bruna Modigliani, ammalata. Nessuna delle canzoni del Cantastampa 1968 lasciò impronte apprezzabili, né “Un piede” di Conte, né “So di una donna” composta da Cocciante con il testo scritto da Enzo Rava redattore di “Paese Sera”. “So di una donna” fu pubblicata, ma nel deposito della Siae il nome di Enzo Rava venne sostituito da quello di Roberto Gigli, il paroliere di diversi successi di Domenico Modugno.

Storia d’amore e di cronaca nera

Non fu pubblicata ed è rimasta inedita la canzone vivace ed eccentrica eseguita in quell’edizione da Gipo Farassino, scritta da Cenzino Mussa, inviato della “Gazzetta del Popolo” e in seguito firma di punta di “Famiglia Cristiana”, musicata da Otello Profazio e intitolata “Giovane ventenne” che raccontava una storia d’amore con l’ingranaggio della cronaca nera: “Che begli arti inferiori che hai / la frattura può essere multipla / ma una base cranica come la tua / io non l’ho vista mai. / Ma dove sei giovane ventenne / travolta il giorno 23? / T’ho conosciuta in quarta pagina / quinta colonna, riga 3”.
I ripetuti insuccessi indussero così gli organizzatori ad annunciare la fusione del Cantastampa col più popolare Cantagiro, un modo in realtà per liquidare elegantemente quell’esperienza fallimentare. E a scrivere canzoni tornarono i parolieri.

Sergio Endrigo e Rosy (Rosanna Negri) tra i protagonisti del Cantastampa.

Sergio Endrigo e Rosy (Rosanna Negri) tra i protagonisti del Cantastampa.

CANTASTAMPA 1964: TUTTI I PROTAGONISTI

1) NILLA PIZZI – “Inseguo la notte” di Vincenzo Buonassisi (Corriere della Sera), musica di Giovanni D’Anzi. 
2) CARLA BONI – “Una mattina” di Diego Calcagno (Il Tempo), musica di Lino Benedetto.
3) GLORIA CHRISTIAN – “Non baciarmi più così” di Antonio Pugliese (Il Roma), musica di Carlo Esposito.
4) FABRIZIO FERRETTI – “Tu non l’hai mai saputo” di Ernesto Balbo (La Notte), musica di Pino Massara. Nella ripresa tv  Fabrizio Ferretti è stato sostituito da Giancarlo Guardabassi.
5) GINO PAOLI – “Quando ti ho lasciato” di Kris Mancuso (L’Ora), musica di Gino Paoli.
6) DIDI BALBONI – “Meno di vent’anni” di Leoncarlo Settimelli (l’Unità), musica di Enzo Alfieri.
7) UMBERTO BINDI – “Pensami” di Ivano Davoli (Paese Sera), musica di Umberto Bindi. Nella ripresa tv Umberto Bindi è stato sostituito da Jula de Palma.
8) NANDO PUCCI – “Stanotte ti parlerò” di Giuseppe Marrazzo (Il Giornale di Sicilia), musica di Romano Mussolini.
9) JIMMY FONTANA – “Avevano ragione” di Antonio Progni (L’Avanti), musica di Jimmy Fontana.
10) AURA D’ANGELO – “Anna e Gianni” di Giacinto Maria Spadetta (Corriere Lombardo), musica di Luciano Fineschi.
11) GIORGIO GABER – “Tavolo per due” di Velia Veniero (Bolero Film), musica di Giorgio Gaber.
12) ROSY – “Amore d’estate” di Tony Zermo (La Sicilia), musica di Salvatore Lo Turco.
13) LILLY BONATO – “Non mi piaci più” di Giancarlo Testoni (Il Tempo), musica di Gianni Fallabrino.
14) GIANNI MECCIA – “Una storia, cento storie” di Antonio Lubrano (TV Sorrisi e Canzoni), musica di Gianni Meccia.
15) CRISTINA AMADEI – “Se un giorno tornerai” di Annamaria Ceredi (L’Avvenire d’Italia), musica di Giorgio Peguri.
16) GIANNI MORANDI – “Un amore sbagliato” di Giorgio Martinelli e Gianni Castellano (Il Resto del Carlino), musica di Lucio Dalla e Gianni Morandi.
17) PIERO FOCACCIA – “Meccano e pop-corn” di Salvatore Biamonte (Il Giornale d’Italia), musica di Enzo Leuzzi.
18) BRUNO FILIPPINI – “Non baciarmi in curva” di Laura Griffo (La Nazione), musica di Virgilio Braconi.
19) SERGIO ENDRIGO – “Un amore diverso” di Vittorio Franchini (Corriere d’Informazione), musica di Sergio Endrigo.
20) RICKY GIANCO – “Voglio brindare” di Lucio Lami (Tuttamusica), musica di Ricky Gianco.
21) PEPPINO GAGLIARDI – “Diverse ma uguali” di Carlo Giovetti (Il Giorno), musica di Ezio Leoni.
22) TONY CUCCHIARA – “A me crederai” di Biagio Belfiore (La Gazzetta del Sud), musica di Tony Cucchiara.
23) IVA ZANICCHI – “Noi, dopo noi” di Alessandro Berlendis (Gente), musica di Gino Martelli.
24) LITTLE TONY – “La conchiglia (Ritorna a Taormina)” di Angelo Gangarossa (Il Messaggero), musica di Enrico Ciacci. Nella ripresa tv Little Tony è stato sostituito da Gianni Morandi.
25) JULA DE PALMA – “E un giorno” testo e musica di Sandro Brugnolini (Il Popolo).

L’ITALIA DEL BOOM SECONDO TOPO GIGIO

L’ITALIA DEL 1958, L’ITALIA DEL BOOM, L’ITALIA DI TOPO GIGIO. CE LA RACCONTANO IL PUPAZZO PIÙ CELEBRE DEL MONDO ASSIEME ALLA “MAMMA” MARIA PEREGO, LA “VOCE” PEPPINO MAZZULLO, LO SCRITTORE EDMONDO BERSELLI, IL POETA PASQUALE PANELLA.

Sessant’anni fa Maria Perego inventava il pupazzo, erede della marionetta, fabbricato in materiale talmente morbido da consentire il movimento di ogni parte del corpo e del viso. I pupazzi della Perego esordirono in televisione nella Canzonissima del 1958: si chiamavano Messer Coniglietto, la Banda dei Funghetti, Picchio Cannocchiale, fino ad arrivare a Topo Gigio, il pupazzo più popolare del mondo.
A quelle invenzioni e a quell’epoca straordinaria per il nostro Paese è dedicato il Tg2 Dossier di Michele Bovi e Lidia Galeazzo andato in onda su Raidue domenica 27 aprile 2008.

Michele Bovi con Maria Perego e Topo Gigio.

Michele Bovi con Maria Perego e Topo Gigio.

L’APRILE DEL 1967, MEZZO SECOLO FA

Benvenuti-Berselli-Panella: i più forti del mondo.

Il Tg2 festeggiò con questo Dossier i 40 anni dalla leggendaria conquista del titolo mondiale di pugilato di Nino Benvenuti. Quell’evento sportivo fece da filo conduttore alla ricostruzione storica di un anno – il 1967 – di svolte e avvenimenti significativi in ogni settore sociale: dalla politica alla musica. A illustrare e commentare gli avvenimenti di quei 365 giorni l’autore chiamò due cari amici: Edmondo Berselli, ovvero il più arguto tra i politologi prestati alla saggistica e Pasquale Panella, ovvero il più raffinato dei poeti prestati alla canzone. Ne scaturì un documento insolito.

“Nell’Anno di Nino” di Michele Bovi, Tg2 Dossier RAI, 14 aprile 2007.

I BEATLES IN ITALIA

Le immagini di 50 anni fa

MEZZO SECOLO FA NASCEVANO I BEATLES. NEL 1961 I FUTURI BARONETTI SUONAVANO AL CAVERN DI LIVERPOOL. È DEL 1962 IL LORO PRIMO DISCO, QUEL “LOVE ME DO” DESTINATO A DARE VITA A UNA RIVOLUZIONE CULTURALE TRA I GIOVANI: NUOVI MODELLI DI MUSICA, DI ABBIGLIAMENTO, DI ACCONCIATURE, DI STRUMENTI MUSICALI.

Nel 2002 Eventi Pop, programma televisivo realizzato da Tg2 e Raidue, celebrò i 40 anni di “Love Me Do”. Lo fece attraverso documenti esclusivi ritrovati da Michele Bovi (le immagini inedite dei concerti italiani dei Beatles del 1965 girate da 4 diversi cineamatori) e una contestualizzazione storico-musicale di quel momento illustrata dai Pooh. Il programma era intitolato “Beatles, 40 anni di capelloni”: resta attualissimo, basta aggiungere 10 anni al titolo, dimenticare che Stefano D’Orazio ha lasciato i Pooh e la celebrazione del mezzo secolo è servita. Buona visione!

“Mezzo secolo di Beatles”, da “Eventi Pop” di Michele Bovi, Tg2/Raidue, 4 ottobre 2002.


INTERVISTE E IMMAGINI CHE APPAIONO NEL PROGRAMMA

– The Beatles nei concerti italiani del giugno 1965; riprese effettuate da Peppino Di Capri, Gianni Dall’Aglio, Aldo Pagani e Marcella Caporello.
– I conduttori Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio, Roby Facchinetti.

Interviste
– Peppino Di Capri
– Fausto Leali
– Maurizio Arcieri
– Guidone (Guido Crapanzano)
– Giovanni “Naska” Deidda, collezionista
– Rolando Giambelli, presidente dei Beatlesiani d’Italia Associati
– Ricky Gianco
– Chiara Caselli recita Lucy in the Sky with Diamonds
– Romina Mondello recita Let it Be
– Giandomenico Anellino alla chitarra

Immagini
– The Shadows
– The Platters
– The Champs
– The Delta Rhythm Boys
– The Young Rascals
– The Beach Boys
– The Animals
– The Who
– The Yardbirds
– The Byrds
– The Kinks
– The Troggs
– The Procol Harum
– The Spencer Davis Group
– The Rolling Stones
– Marino Marini e il suo complesso
– I Brutos
– Quartetto Cetra
– Quartetto Radar
– Gegè di Giacomo e il suo complesso
– Equipe 84
– The Rokes
– I Camaleonti
– I Dik Dik
– I Profeti
– I Nomadi
– I Giganti
– I New Trolls
– I Corvi
– I Ribelli
– I Pooh (formazione Roby Facchinetti, Riccardo Fogli, Dodi Battaglia, Valerio Negrini)
– I New Dada
– Guidone e gli Amici
– Peppino Di Capri e i Rockers
– Fausto Leali e i Novelty
– Le Tribute Band dei Beatles: Lenny Pane (Norvegia); Johnny and the Silver Beatles (Germania); The Beats (Argentina); The Wishing (Giappone); The Mirrors (Italia)
– Gli Shampoo
– Frank Sinatra
– Joe Cocker